La terza di Lacan

La Psicoanalisi n. 12,1992, Casa Editrice Astrolabio, 246 pagine, EAN 9788834010785
La Psicoanalisi - La terza di Lacan
Nota editoriale di Antonio Di Ciaccia

La terza di Lacan

Estratto dalla nota editoriale

“Se riusciste veramente a leggere quello che c’è in questa messa in piano del nodo borromeo, penso che vi avrei dato qualcosa che potrebbe esservi altrettanto utile quanto la semplice distinzione tra reale, simbolico e immaginario”. Traggo questa citazione di Lacan dal suo testo La terza, pubblicato nel presente volume.

Con le tre categorie non freudiane - del reale, del simbolico e dell’immaginario - Lacan ha dato una chiave di lettura chiara per leggere il materiale addotto dalla clinica freudiana e uno strumento efficace all’analista perché sappia occupare il posto da cui operare. E da qui è stato possibile, a quegli psicoanalisti che hanno fatto tesoro di questo insegnamento, di saper distinguere l’io in quanto funzione immaginaria (le moi) dall’io in quanto funzione simbolica (le je); di riconsiderare la clinica della psicosi non già sotto la rubrica del deficit ma alla luce di una mancanza simbolica chiamata da Lacan forclusione (forclusion) del nome del padre; di assegnare allo psicoanalista un luogo da cui operare che è radicalmente asimmetrico rispetto alle varie relazioni o rapporti, le cui conseguenze, amorose o controtransferali, hanno il solo potere di far arrestare la cura anche quando la serie delle sedute continua.

Ma le tre categorie - del reale, del simbolico e dell’immaginario - da sole, non sono sufficienti a rendere conto dell’esperienza psicoanalitica. Per renderne conto è necessario articolare la loro correlazione e il loro annodamento. A tale scopo Lacan si interessa a vari modelli topologici. Il nodo borromeo, riportato nella copertina di questo numero e ripreso da La terza di Lacan, mette in evidenza questo punto di annodamento del reale, del simbolico e dell’immaginario - punto di annodamento che Lacan chiama oggetto a.

Il nodo borromeo però indica che Lacan, il quale in un primo tempo del suo insegnamento aveva accentuato il valore del simbolico a discapito dell’immaginario, restituisce un’equivalenza tra i tre registri del simbolico, dell’immaginario e del reale. A questo scopo Lacan introduce un’altra categoria, quella del sembiante.

Sommario

Jacques Lacan

La terza (1974)

Sulla teoria psicoanalitica

Colette Soler

Il sintomo

Guy Trobas

Dal sintomo imposto alla scelta del sintomo

Massimo Recalcati

Posizione del soggetto nel legame sociale

Riccardo Scognamiglio

Il padre e l’“al di là”della massa

Luis Solano

Oggetto transizionale e oggetto feticcio

Paola Francesconi

L’interpretazione del desiderio: un caso clinico di Ella Sharpe

Antonio Di Ciaccia

La clinica psicoanalitica

Casi clinici

Chiara Mangiarotti

A bout de souffle

Vincenzo Luciani

“Non caveremo un ragno dal buco”

Lacan e la psicoanalisi

Jacques-Alain Miller

Della natura dei sembianti (1991-1992, lezione II)

Eric Laurent

Fini/Fine dell’analisi

Pierre Skriabine

Dalla topica alla topologia

Riccardo Carrabino

Tra Reale e Simbolico