Bion, Lacan e l’istituzione

La Psicoanalisi n. 59, 2016, Casa Editrice Astrolabio, 304 pagine, EAN 9788834017234
La Psicoanalisi - Bion, Lacan e l’istituzione
Nota editoriale di Antonio Di Ciaccia

Bion, Lacan e l’istituzione

Lacan e Bion.

Anzi, Bion e Lacan.

Ci raccontano che Bion non avesse una grande stima per il Lacan psicoanalista – almeno così viene detto nell’intervista concessa da Albert Mason a Sabrina Di Cioccio, curatrice di questo numero della rivista. Al contrario, sappiamo che Lacan aveva stima, ammirava la soluzione che Bion aveva trovato per delle situazioni che rasentavano l’insubordinazione e che, soprattutto in tempo di guerra, non possono essere tollerate. La soluzione di Bion era inedita. Lacan, al di là della fattibile operatività dell’invenzione bioniana, percepisce che si tratta di una soluzione che risuona con quanto egli stava elaborando sulle dinamiche del funzionamento dell’inconscio. Come sappiamo Lacan a volte anticipa se stesso, e per arrivare a farne insegnamento ci mette poi quel tempo che ci vuole con un lento movimento che si concretizza in un lampo. L’ossimoro σπεῦδε βραδέως o, se vogliamo ricorrere alla traduzione latina cara ad Aldo Manuzio, festìna lente, fu a detta di Svetonio il motto di Augusto – ed è il motto di Lacan.

È così che nasce il ‘cartello’. Elemento funzionale che Lacan arriva a proporre alla sua Scuola come uno strumento essenziale per coloro che sono presi dal discorso analitico: il cartello è il risultato della riflessione di Lacan sul funzionamento del gruppo bioniano. Riflessione che Lacan svilupperà inoltre su ciò che noi chiamiamo ‘istituzione’.

C’è inoltre un altro punto in cui si nota la vicinanza nell’elaborazione sulla teoria analitica che hanno sviluppato questi due grandi analisti, senza però che questa volta ci sia – a mia conoscenza – una qualche influenza: faccio riferimento all’analista senza memoria di Bion o all’analista di Lacan che è presente in ogni seduta come se fosse sempre la prima.

L’inedito di Lacan in italiano è la traduzione di un testo che Lacan pronunciò in tedesco ed è sulla Cosa freudiana. Il testo di Jacques-Alain Miller, invece, ci apre la porta all’ultimo insegnamento di Lacan. Laddove Lacan si lascia guidare non più, o non solo, da Freud-Virgilio, ma soprattutto da Joyce-Virgilio, poiché, interrogando la sua pratica di scrittura, arriva a mettere a fuoco “ciò che c’è di singolare in ogni individuo”, 0 ossia il sinthomo.

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Sommario

Jacques Lacan

Appunti in tedesco in preparazione alla conferenza sulla Cosa freudiana

Jacques-Alain Miller

Dall’Altro all‘Uno

Bion, Lacan e l'Istituzione

Eric Laurent

Istituzione del fantasma, fantasmi dell’istituzione

Sabrina Di Cioccio

Il gruppo di Bion orientato dall’etica di Lacan

Carlos Ernesto Barredo

Bion e Lacan: riflessioni a partire dalla griglia

Fabio Galimberti

Bion e il timore del capo

Sabrina Di Cioccio, Albert Mason

Intervista a Albert Mason

Jacques Dufour

Dalla follia al genio: Joyce-Lacan/Beckett-Bion

Hilda Catz

Il fanatismo come presenza di un’assenza, imbanderiata dalla certezza. Una relazione possibile tra Bion e Lacan

Alessandro Americo

Osservazioni sul leader, il transfert e l’amore

Giuseppe Oreste Pozzi

L’opera di Bion o della psicoanalisi come antidoto alle grandi selezioni sociali

Antonio Di Ciaccia

Il bambino e l’istituzione

Amelia Barbui

Esercitarsi con il non-tutto

Lacan e il suo insegnamento

Jacques-Alain Miller

Cose di finezza in psicoanalisi (2008-2009, lezioni V, VI, VII)

Anna Castallo

Da Frege alle formule della sessuazione

Nadia Fusini

Lacan-Shakespeare: chi traduce chi?

Sergio Sabbatini

Gli Altri scritti di Lacan

Intervento di tesi di Diploma di Studi Approfonditi

Elisabetta Spinelli

Viaggio con Lacan nell’amore

Interventi di Diplomati dell’Istituto freudiano

Sabrina Di Cioccio

Un’applicazione del gruppo senza capo in Istituzione

Conversazione sulla passe

Céline Menghi, Anne Lysy, Maria Antonella Del Monaco

Un corpo parlante in analisi

Testimonianze sulla passe

Maria Antonella Del Monaco

Fare del proprio sintomo uno sgabello: l’esperienza della passe

Maria Antonella Del Monaco

Tra buco e godimento