Bruxelles. Nel pomeriggio, freddo ma (stranamente) assolato, del 26 febbraio 1977 ci trovammo – eravamo una quindicina– attorno al dottor Lacan. Era arrivato all’improvviso da Parigi. Aveva fatto avvisare che avrebbe voluto incontrare “dei giovani”. Dominique Michel Thibeau, ospite di quell’incontro, aveva fatto girare l’invito. Ci aspettava a casa sua, quella specie di villa che aveva allora tra Boitsfort e la foresta di Soignes. Dei giovani, solo dei giovani, la maggior parte analizzanti e già analisti, erano venuti all’incontro.
Così, in mezzo a noi, Lacan aveva parlato, rispondendo tranquillamente alle nostre domande, per nulla preparate. Questo spiega, nel testo che leggerete qui di seguito in questo numero della rivista, lo spezzettamento del discorso di Lacan.
Un discorso semplice eppure denso, che la redazione di Jacques-Alain Miller ha reso ancora più prezioso.