Psicoanalisi e neuroscienze

n. 32 – luglio-dicembre 2009

JACQUES LACAN………………..Psicoanalisi e medicina
JACQUES-ALAIN MILLER…..L’esperienza del reale nella cura analitica
LUISELLA MAMBRINI…………Le neuroscienze e il soggetto
FRANÇOIS ANSERMET………..L’invenzione dell’organismo. Note su neuroscienze e psicoanalisi
DIEGO CENTONZE………………L’Entwurf freudiano e le moderne neuroscienze
ERMINIA MACOLA
ADONE BRANDALISE…………Lacan e Gracián: pratica e stile

E articoli di: GIOVANNA CURATOLA, ERNESTO DI MAURO, ERIC LAURENT, GELINDO CASTELLARIN, PHILIPPE FOUCHET, CARMELO LICITRA-ROSA

 

Estratto dalla Nota editoriale

Che rapporto c’è tra soggetto e inconscio e quella soggettività che le neuroscienze presentano oggi? Per le neuroscienze la soggettività si situa a livello della coscienza che esse individuano nel reale dei circuiti neuronali. Per la psicoanalisi, almeno quella di orientamento lacaniano, il soggetto è invece effetto del significante. Come scrive Luisella Mambrini, che ha curato la rubrica sulle neuroscienze in questo numero, abbiamo “da una parte la soggettività della coscienza riflessa, dall’altra il soggetto come effetto del significante ma anche come sostanza godente” .

Il lettore troverà in questo numero alcune indicazioni su questa problematica, sebbene credo sia importante che tenga presente, per comprendere appieno la posizione dell’orientamento lacaniano, un testo di Jacques-Alain Miller già pubblicato sul n. 28 della nostra rivista dal titolo “Biologia lacaniana ed eventi di corpo”.

Per il resto, il lettore troverà materia, non solo di riflessione, ma forse anche per stupirsi. Avendo chiesto a studiosi della materia e che non sono di indirizzo psicoanalitico un testo sull’argomento ci siamo meravigliati di alcune loro conclusioni. Sia che si tratti, per esempio, della constatazione di Ernesto Di Mauro che l’assoluto determinismo sull’uomo di un’epoca storica è frutto di un razionalismo totale. “Oggi sappiamo che non è più così” , egli afferma. Sia che si tratti di una svista in cui sono incorsi finora i neuroscienziati: non fu Donald Hebb ad avere per primo l’intuizione della cosiddetta plasticità sinaptica, ma Freud. Si può “considerare l’Entwurf la prima teorizzazione, rivelatasi poi corretta, dei meccanismi neuronali sottostanti la memoria”, scrive infatti Diego Centonze.

Antonio Di Ciaccia

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