n. 23 – gennaio-giugno 1998
JACQUES LACAN………………..Joyce il sintomo
JACQUES-ALAIN MILLER…..Tre conferenze sul sintomo: Lacan con Joyce. Seminario di Barcellona II; A proposito di Die Wege der Symptombildung. Seminario di Barcellona I; Gli eccetera del sintomo. Seminario di Madrid. E la continuazione del Corso: Silet
Estratto dalla Nota editoriale: Dal sintomo al sintomo
In psicoanalisi si entra dalla porta del sintomo. Non ci sono altre porte. Tutte le domande di analisi, per quanto varie possano essere, non conducono che ad anticamere dalle quali si accederà all’analisi varcando la soglia del sintomo. Anche il futuro analista, sebbene si presenti con una domanda di formazione, se avrà coraggio e fortuna – se il proprio analista non indietreggerà di fronte al proprio atto che richiede un rigore senza compromessi – prima o poi metterà un termine al suo trastullarsi con gli ideali e affronterà il modo in cui la pulsione ha morso traumaticamente la sua carne, e scoprirà eventualmente che la domanda di divenire analista era una risposta a questo morso. Una risposta sintomatica. Da lavorare in analisi come ogni altro sintomo.
Questo ci ha insegnato Freud.
Lacan ci insegna – da parte sua – che l’uscita dalla psicoanalisi avviene dalla porta del sintomo.
Che storia è questa? Vuol forse dire che la psicoanalisi non è nient’altro che un modo come un altro per arrivare a convivere con la propria sofferenza? Che, in fondo, la psicoanalisi è paragonabile a una religione laica e monca: come una religione perché insegna a sopportare la vita che è una valle di lacrime, ma monca poiché laicamente non sa promettere niente e non fa sperare in nessun aldilà?
Non si tratta di questo. Effettivamente, seguendo l’insegnamento di Lacan, la fine dell’analisi è sigillata dal rapporto del soggetto con il proprio sintomo. Con il proprio partner-sintomo, per usare la felice espressione che Jacques-Alain Miller ha dato come titolo del X Incontro Internazionale del Campo freudiano che si svolgerà al Palazzo dei Congressi di Barcellona il 24, 25 e il 26 luglio prossimo.
Antonio Di Ciaccia