Chiara Mangiarotti, Céline Menghi, Martin Egge
Quodlibet, 2008.
In questo volume la questione della psicosi o della cosiddetta follia è affrontata indagando tre casi celebri ed esemplari: l’artista Unica Zürn, il ballerino Vaslav Nijinsky e il pianista Glenn Gould, ovvero tre vittime della violenza di quel pulsionale senza norme che Lacan ha chiamato il “reale del godimento” – folli e al contempo geni. Nelle loro vite la genialità è servita per costruire delle invenzioni artistiche che costituiscono per il folle, e non solo per lui, una modalità di affrontare l’angoscia, lo smarrimento e l’impossibile dell’esistenza.
Una riflessione, dunque, su quanto di ciascun essere umano è singolare, non tutto preso nelle maglie del discorso comune, non liquidabile tramite risposte prefabbricate, ricette comportamentali, o tanto meno attraverso un univoco richiamo alla salute mentale.