Marco Focchi
Antigone edizioni. Torino 2010
La psicoanalisi non è come la medicina, dove il paziente riceve una prescrizione da applicare, dei dosaggi da assumere, delle diete da seguire, degli esercizi da mettere in pratica. Dallo studio medico si esce con un’indicazione definita, perché la lamentela riguarda una porzione circoscritta del corpo. La psicoanalisi invece entra nei serpeggianti dell’esistenza, invece il sesso, le angosce, gli amori e gli odi, e si capisce bene che non ci siano ricette subito disponibili, istruzioni chiare per risolvere i quesiti che la vita pone a ogni essere umano. Il sesso, l’amore, l’inconscio non sono sensibili al metodo della scienza, e la guarigione non viene dall’applicazione di un premeditato piano terapeutico. Non c’è una “Ricetta” per guarire, ma un “trucco”. E’ Lacan che ne parla: lo psicoanalista, attraverso l’esperienza, riesce a sussurrare al paziente qualcosa che è in grado di indurlo a guarire. Non è il trucco del prestigiatore, non è un particolare gioco di abolita. Bisogna che le parole tocchino la carne, mettano in gioco il corpo, facciano emergere il reale dell’esistenza. In questo libro, Marco Focchi mostra la fruibilità clinica di testi laciniati abitualmente considerati soprattutto nel loro valore teorico, e propone per la psicoanalisi una prospettiva terapeutica diversa da quella che, mimando la medicina, si impone di sopprimere il sintomo e, così facendo, si sondanna all’impotenza.