Jacques-Alain Miller (a cura di)
Borla, 2006.
I lavori qui pubblicati vengono dalla Sezione clinica dell’Istituto del Campo freudiano di Bordeaux. Sono stati raccolti per una conversazione con J.-A. Miller, che si tenne il 16 e il 17 gennaio 1999. Il pubblico, essenzialmente degli insegnanti e dei partecipanti alle attività della Sezione, non superava il numero di duecento persone, che avevano comunque letto e studiato i testi in anticipo.
Il corpo in questione è il corpo sofferente. Per Freud, il dolore è il punto di certezza clinica da cui elaborare la teoria. Dolore del sintomo isterico, dolore dell’ipocondria, dolore psichico della melanconia o della perdita d’oggetto si ritrovano nel corso delle pagine che compongono questo insieme. Tuttavia, il corpo che imbroglia e che s’imbroglia è anche il corpo del vivente alle prese con la malattia organica, con la fame, con la sete, con la fine della vita, con il respiro che manca, con il reale che non si lascia metaforizzare, che non si lascia trasformare dal significante sino a diventare, per un soggetto, sopportabile e accettabile.
Carole Dewambrechie-La Sagna e Jean-Pierre Deffieux