n. 15 – gennaio-giugno 1994
JACQUES LACAN………………..Proposta del 9 ottobre 1967 (prima versione)
JACQUES-ALAIN MILLER…..Presentazione del Seminario IV di J. Lacan La relazione d’oggetto e Della natura dei sembianti
ERIC LAURENT……………………Sull’anoressia
GIORGIO AGAMBEN,
CHIARA MANGIAROTTI,
MASSIMO DE CAROLIS,
ANNALISA DAVANZO………….Soggetto e legame sociale nella contemporaneità. Un dibattito
E articoli di: COLETTE SOLER, FRANCESCO STOPPA, GIULIANA KANTZÀ, PANAYOTIS KANTZAS, VINCENZO LUCIANI , GABRIELE CHIARI, UMBERTO TELFENER, MARIA TERESA ROMANINI, SILVIA ATTANASIO, F. BIANCA RADINO, GIULIANA GRANDO, CHIARA MANGIAROTTI, CÉLINE MENGHI
Estratto dalla Nota editoriale
Il testo di Lacan proposto in questo numero de La Psicoanalisi è la prima versione della celebre Proposition du 9 octobre 1967.
Rispetto a quella definitiva, questa versione è da un lato meno precisa (il lettore attento noterà che solo nell’ultima versione l’algoritmo del transfert troverà la sua rigorosa formulazione) e da un altro lato illuminante (diversi passi vi diventano evidenti, come quando lo psicoanalizzante che inaugura la psicoanalisi tramite il transfert è indicato con un nome preciso: Sigmund Freud).
Con l’Atto di Fondazione e la Lettera agli Italiani, la Proposta costituisce una trilogia essenziale, essendo essi i testi basilari per fondare una Scuola di psicoanalisi.
Abbiamo detto: per fondare una Scuola; non abbiamo detto: per fondare una Società.
Perché Lacan insiste sul termine Scuola? Per il fatto che, per coloro che si dicono o sono psicoanalisti, la questione essenziale non è quella di stabilire un legame associativo, come esiste in ogni categoria professionale. Constatiamo, per la verità, che nella Scuola di Lacan esiste il legame associativo, come esiste, e ce ne rallegriamo, un forte legame basato sull’amicizia e sulla stima. Ma non sono questi i legami indispensabili che tengono insieme gli psicoanalisti. Quando il legame associativo diventa prioritario, esso spegne, come ogni burocrazia, l’ascolto dell’inconscio. E quando il legame amichevole diventa prioritario, esso diluisce in un piacere consorziale ciò che a ogni analista appare evidente: che c’è un Jenseits der Lustprinzips (Al di là del principio di piacere), da cui si origina in modo insanabile Das Unbehagen in der Kultur (Il disagio della civiltà).
È per far fronte a tale nuda realtà che Lacan indica ai suoi allievi non già la via consociativa, ma la via formativa. La Scuola è il luogo dove è possibile ottenere una formazione che si voglia adeguata alle esigenze della struttura e cioè del funzionamento che Freud chiamò inconscio. “[…] La Scuola non è solo nel senso in cui dispensa un insegnamento, ma anche nel senso in cui instaura tra i suoi membri una comunità di esperienza, il cui cuore è costituito dall’esperienza di chi pratica”.
Antonio Di Ciaccia